Le università italiane nelle classifiche internazionali

Da vari anni, le classifiche internazionali delle università stanno acquisendo un peso crescente nelle scelte degli studenti e dei professori. In molti paesi, esse sono anche fra i fattori che determino le scelte di finanziamento sia dei governi che dei privati (imprese e fondazioni).

Le classifiche più utilizzate sono:

Il QS World University Ranking, compilato dall’azienda inglese Quacquarelli Symonds, specializzata nell’analisi dell’educazione universitaria;
Il Times Higher Education (THE) World University Ranking, sempre britannico, dapprima in partnership con QS ma separatosi nel 2009;
L’Academic Ranking of World Universities (ARWU), una classifica gestita da Shanghai Ranking Consultancy;
Il Ranking Leiden, prodotto dal Centre for Science and Technology Studies all’Università di Leiden (Olanda).

Ognuna di queste classifiche presenta caratteristiche diverse, da cui ne derivano specifici punti di forza o debolezza. Ad esempio, il THE è l’unico che tiene in considerazione in modo esplicito la qualità dell’insegnamento nei criteri di valutazione; nelle valutazioni del QS un peso notevole (40%) viene attribuito alla reputazione, valutata sulla base di sondaggi con circa 130mila persone (fra cui professori, ex studenti, datori di lavoro, ecc.); l’ARWU attribuisce un peso notevole al numero di Premi Nobel riconducibili ad una data università.

Il ranking Leiden differisce dagli altri perché si propone di valutare solo la qualità della ricerca e non anche quella dell’insegnamento; inoltre, non utilizza il criterio della reputazione, ma solo quello (in linea di principio meno soggettivo) delle citazioni su riviste.

La performance delle università italiane

Nel ranking THE si trovano 51 università italiane su 1.662 analizzate; 24 si trovano nei primi 500 posti. Per trovare la prima bisogna scorrere fino alla posizione numero 172; soltanto 2 delle prime 500 sono università del Sud, a fronte delle 7 del Centro e delle 15 del Nord.

Nel ranking QS (che considera 1.300 università in tutto il mondo) la prima italiana è al 142esimo posto; le italiane sono 10 in meno rispetto al THE (41), di cui 14 nelle prime 500 posizioni. Simile è la situazione nel ranking Leiden, che considera 42 università italiane (selezionate come le migliori per “intensità della ricerca”) su un totale di 1.225 università nel mondo. In questo ranking la prima italiana è tra le prime 100 posizioni (83esima). I risultati del ranking di Shanghai sono intermedi rispetto a quelli del THE e QS (45 italiane in totale e 19 nelle prime 500). In ogni caso, molte delle istituzioni italiane rientrano nelle fasce più basse in tutti i ranking (ovvero nella fascia 401°-500°, oppure oltre la posizione numero 500). Inoltre, la prevalente presenza di università del Centro-Nord è riscontrata in tutte le classifiche.